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ClicLavoro - Microcredito in crescita: i dati del 2014

Nel corso del convegno “Il Microcredito per sfidare la crisi. Istituzionioperatori ed esperienze concrete a confronto”, organizzato a fine luglio presso la Camera dei Deputati, sono stati presentati i principali risultati dell’ultima edizione del monitoraggio condotto dall’Ente Nazionale per il Microcredito.

 

Scopo della rilevazione è diffondere la conoscenza del microcredito, tanto in campo sociale che produttivo, offrendo dati sempre aggiornati  agli operatori e agli utilizzatori dello strumento.

Si stima che nel 2014, in Italia, sono stati concessi circa 
11.500 microcrediti da parte delle115 iniziative monitorate, per un ammontare complessivo di oltre 147 milioni di Euro.

A differenza del trend degli anni precedenti, quando si osservava una  prevalenza di erogazioni con finalità sociale, nel 2014, con un tasso di crescita annuale del +75%, aumentano i microcrediti con finalità produttiva, finalizzati a sostenere l’avvio o l’esercizio di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa. Si stima che a questi ultimi sia stato destinato circa l’83% del totale dei prestiti e, nonostante ciò, l’offerta disponibile non è in grado di soddisfare le richieste che, nel caso del microcredito produttivo, riescono a trovare una risposta solo nel 34,6% dei casi. 

Dal punto di vista degli effetti sull’occupazione, tramite l’indagine è stato possibile verificare come questa tipologia di erogazione rappresenti un impulso alla creazione di nuove opportunità di lavoro: ciascun utente di microcredito produttivo sviluppa infatti un effetto leva di 2,43 occupati, vale a dire che per ogni microcredito concesso si dà origine a 2,43 posti di lavoro, compresi i percettori. Nel 2014 sono stati più di 13.800 i nuovi posti di lavoro, per un totale di oltre 34.000 occupati nell’intero quadriennio 2011-2014. Tali evidenze inducono a scommettere sull’importanza del ruolo del microcredito come strumento di politica attiva del lavoro, capace di "attivare" chi è interessato a intraprendere un’attività autonoma e ha necessità di disporre di un capitale di partenza. 

È possibile distinguere le iniziative di microcredito monitorate anche secondo l’ampiezza del loro raggio d’azione e individuare tre distinti sottouniversi: i programmi di ambito nazionale, i progetti di microcredito degli Enti regionali e le iniziative a carattere in prevalenza locale. I primi, seppur in numero limitato -quattro in totale-, hanno un peso rilevante a favore del microcredito sociale, sia in termini di numero di microcrediti concessi (42% del totale), sia di ammontare erogato (37% del totale).

I progetti di microcredito degli Enti regionali, in costante aumento, rivestono invece un ruolo fondamentale per il microcredito produttivo. Si può dire che il maggiore stimolo all’evoluzione positiva del microcredito provenga soprattutto dagli Enti regionali che, nel corso degli ultimi tre anni, 2012-2014, hanno incrementato sia il numero di microcrediti concessi, sia le risorse erogate, quasi esclusivamente a vantaggio del microcredito produttivo, strumento in forte sviluppo.

Vai al sito dell’Ente Nazionale per il Microcredito per maggiori informazioni sul rapporto

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