Accordo tra Cia ed Ente Nazionale per il Microcredito: “La Buona Terra” per favorire lavoro e inclusione

Il memorandum d’intesa siglato oggi dai presidenti nazionali Dino Scanavino e Mario Baccini. L’obiettivo è realizzare programmi e progetti, finanziati tramite gli strumenti propri del microcredito e della microfinanza, per sostenere la creazione di microimprese e di nuova occupazione attraverso l’agricoltura sociale: “Microcredito capace di restituire responsabilità e dignità alle persone svantaggiate e/o in stato di difficoltà economica”.

 

Costruire e realizzare progetti di micro-imprenditorialità finalizzati al raggiungimento di obiettivi strategici come la creazione di nuovi posti di lavoro, il sostegno alla nascita di microimprese, il miglioramento delle capacità operative autonome. E farlo coniugando il microcredito e l’agricoltura sociale. Questo il fine del memorandum d’intesa siglato oggi a Roma tra la Cia-Agricoltori Italiani e l’Ente Nazionale per il Microcredito dai rispettivi presidenti nazionali Dino Scanavino e Mario Baccini.

“Con questa firma la Cia aderisce al programma ‘La Buona Terra’ promosso dall’Ente Nazionale del Microcredito -ha spiegato Scanavino-. Un’adesione che non è di maniera, ma ci vuole vedere protagonisti. Perché oggi il microcredito è uno dei più efficaci strumenti di lotta alla povertà e all’emarginazione e l’agricoltura sociale un’opportunità economica, ma anche uno spazio di welfare solidale, che allo stesso tempo fa reddito e inclusione sociale”.

“Il nostro è un programma vero ed operativo -ha aggiunto Baccini- per dare risposte alle fasce più deboli della popolazione. Noi vogliamo ridurre la forbice dell’esclusione, del disagio, e il microcredito è fondamentale nelle aree più svantaggiate come possibilità di accesso o reinserimento nel mercato del lavoro per donne e giovani, ma anche quale valida opportunità per fronteggiare l'emergenza povertà. In tal senso l’agricoltura sociale, grazie anche all’interlocuzione della Cia, rappresenta una possibilità concreta ed efficace, che però valorizza e fa comprendere come il bisogno non si misura solo col Pil”. 

 Più in dettaglio, in base all’accordo -che avrà validità biennale- le due organizzazioni collaboreranno in diverse attività: la realizzazione di programmi e progetti finanziati tramite gli strumenti propri del microcredito e della microfinanza a valere su fondi reperiti dalle parti e “dedicati”; la realizzazione di attività di formazione in materia di microcredito, start-up e gestione di impresa, realizzazione di business plan; la realizzazione di un’attività congiunta di “fund raising”, finalizzata a integrare i fondi di garanzia e sviluppo utili per la costruzione di programmi e progetti, attraverso eventi nazionali e internazionali in cui coinvolgere anche le istituzioni, i gruppi bancari, il mondo del no-profit; partecipazione congiunta alla progettazione nazionale, comunitaria e internazionale (per esempio canalizzando fondi PON, programmi di finanza diretta, nonché finanziamenti da parte di banche multilaterali o organizzazioni internazionali). E soprattutto, si legge ancora nel testo dell’intesa, “promozione dell’importanza strategica del lavoro e del microcredito quale strumento capace di restituire responsabilità e dignità alle persone svantaggiate e/o in stato di difficoltà economica” tramite l’organizzazione congiunta di convegni, workshop, iniziative.