Nel mese di marzo 2015 sono 92.299 i contratti di lavoro in più rispetto a un anno prima, calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati.
Di questi, 31.370 sono nuovi contratti stabili, a tempo indeterminato. Lo rende noto il Ministero del Lavoro nelle comunicazioni obbligatorie mensili sulle attivazioni e cessazioni dei contratti, ad eccezione di quelli di somministrazione e al netto dei settori del lavoro domestico e della Pubblica amministrazione. I dati, come riporta Avvenire economia , sono provvisori e da consolidarsi su base trimestrale. Si tratta dei primi dati che tengono conto della entrata in vigore del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti introdotto dal Jobs act, che non prevede la reintegra in caso di licenziamento economico.
Nel dettaglio, il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro è pari a 641.572. Di questi 162.498 sono contratti a tempo indeterminato, 381.234 a tempo determinato, 16.844 di apprendistato, 36.460 sono collaborazioni e 44.536 sono le forme di lavoro classificate nella voce “altro” (contratti di inserimento lavorativo; contratto di agenzia a tempo determinato e indeterminato; contratto intermittente a tempo determinato e indeterminato; lavoro autonomo nello spettacolo). Nello stesso mese, il numero di cessazioni di rapporti di lavoro è pari a 549.273 (+92.000). Di questi, 131.128 sono a tempo indeterminato (+31.000), 310.566 a tempo determinato, 14.953 sono contratti di apprendistato, 46.173 sono collaborazioni e 46.453 sono le forme di lavoro classificate nella voce 'altro'.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella commenta i numeri: “Quelli rilevati dall'Istat sono "dati confortanti. Naturalmente sono dati ancora iniziali. E bisogna prenderli con cautela. Però sono dati che incoraggiano la fiducia, cosa essenziale".
I dati sui rapporti di lavoro- si legge un una nota della Cna- tratti dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie (SISCO) del Ministero del Lavoro e riferibili all’intero panorama dei lavoratori italiani, sono in linea con quanto anticipato da CNA nei giorni scorsi e riferiti al campione di oltre 20mila micro e piccole imprese che la Confederazione con quanto anticipato da analizza mensilmente.
La Cna ha infatti segnalato un’impennata della nuova occupazione nelle piccole imprese con +54, 6 % di contratti a tempo indeterminato.
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio del lavoro della Confederazione nazionale dell’artigianato, le assunzioni a marzo sono cresciute dell’8,6% rispetto allo stesso mese del 2014, mentre i contratti a tempo indeterminato aumentano del 54,6% in dodici mesi. Il mese scorso tra le pmi si sono i fatti registrate 3.245 assunzioni, 1.337 delle quali a tempo indeterminato. «E’ l’effettocombinato del Jobs Act, entrato in vigore il 7 marzo, e della decontribuzione inserita nella legge di Stabilità», ha fatto presente la Cna il cui Centro studi monitora mensilmente un campione di oltre 20.500 imprese che occupano circa 127mila persone.
Numeri che certificano che il Jobs Act comincia ad avere degli effetti positivi sull’occupazione. L’aumento delle nuove assunzioni infatti indica che il mercato del lavoro è in fase di miglioramento: + 0,5% nel mese di marzo. Altrettanto visibile è la ricomposizione delle forme contrattuali a favore del tempo indeterminato, cresciuto del 50% a marzo 2015 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+54,6% da Osservatorio CNA).
“La crescita dell’occupazione, oltre all’aumento della stabilità dei rapporti di lavoro – afferma Sergio Silvestrini, Segretario Generale CNA – sono il propellente per migliorare il clima di fiducia e favorire la ripresa dei consumi interni, vera nota dolente della nostra economia negli ultimi anni”.
FONTI
http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/jobs-act-a-marzo-92mila-contratti-in-pi%C3%B9-.aspx
http://www.cna.it/notizie/i-dati-complessivi-del-ministero-collimano-con-le-anticipazioni-cna