Disciplina del microcredito: pubblicato decreto di attuazione art. 111

2015 anno 0 del Microcredito. Pubblicato il decreto d’attuazione dell’articolo 111, comma 5, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.
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Finalmente, dopo una gestazione di oltre 4 anni, la disciplina normativa sul microcredito è stata completata. Un periodo lungo che alla fine, anche grazie alla costanza dell’Ente Nazionale per il Microcredito ed all’impegno di tutto il mondo della microfinanza italiana, ha prodotto un importante risultato.
Il decreto ministeriale n. 176 per l’attuazione dell’art. 111 è stato approvato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 17 ottobre 2014  e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1 dicembre, quindi possiamo considerare il 2015 realmente l’anno 0 del microcredito italiano.
Certamente fino ad oggi sono state realizzate numerose attività di microcredito che hanno prodotto risultati qualitativamente e quantitativamente interessanti, ma in assenza di una disciplina specifica, si sono manifestate modalità operative diverse a seconda dei diversi promotori. La conseguenza è stata una grande frammentazione delle attività, svolte da operatori non sempre specializzati, che pur animati dalle migliori intenzioni hanno talvolta rischiato di offuscare la reputazione di uno strumento che gode di una grande notorietà. 
In questi anni abbiamo visto un po’ di tutto, dai grandi progetti regionali con milioni di euro a disposizione, dove il microcredito è stato talvolta interpretato come un credito ad importo contenuto e con connotazioni di fondo perduto, fino ai piccoli progetti parrocchiali dove maresciallo, parroco e sindaco, con risultati apprezzabili, fungevano da comitato di credito e da tutor del progetto.
Inoltre è stato necessario adattare uno strumento il cui cardine è il rapporto di fiducia che si realizza tra prestatore e beneficiario, ai tradizionali canali bancari, unici titolati dalla legge italiana all’erogazione del credito, dove il cardine è all’opposto quello delle garanzie.  È un po’ come voler far passare un cubo all’interno di un tondo, magari si riesce ma certamente non scorre affatto bene.
Con la pubblicazione del decreto ministeriale 176/2104 è iniziata una nuova fase. Grazie al completamento della sua normativa il microcredito è stato accolto tra gli strumenti finanziari disciplinati dal Testo Unico Banche. Questo significa di fatto stabilizzare lo strumento accogliendolo ufficialmente nel Pantheon della finanza assicurandone quindi un futuro certo. In prospettiva avremo un forte professionalizzazione del settore e presumibilmente un riduzione della sua frammentazione. 
Accanto ai tradizionali canali del credito costituiti da banche e finanziarie, vedremo nascere una terza via, quella delle istituzioni di microfinanza. Queste saranno presto, non appena Banca d’Italia avrà emanato i regolamenti necessari, degli istituti che potranno erogare finanziamenti sotto forma di microcredito, fornendo direttamente od indirettamente i necessari servizi di assistenza e monitoraggio previsti per legge. Una sorta di banche dal volto umano dove il cittadino verrà accolto, ascoltato e valutato non sulla base di quello che già possiede, ma in un ottica di potenzialità e di fiducia nel suo futuro.
Pubblichiamo di seguito il decreto ministeriale di attuazione, rinviando ad una successiva ed approfondita disamina giuridica l’analisi ed il commento dei suoi articoli.


a cura di Marco Paoluzi
Progetto Micro-Work